Le
cinque e venti. Il cielo è già chiaro e darei qualunque cosa per una botta in
testa. Resto sdraiata due ore col cervello in fermento.
Poi, finalmente, la sveglia suona, mi alzo e fine della sofferenza.
Poi, finalmente, la sveglia suona, mi alzo e fine della sofferenza.
Oggi
si va in acqua col Primo Maestro. Sono contenta. Che il Primo Amore non si
scorda mai.
E
si parte dalla Foce. Di nuovo, sono contenta. Che quando le giornate sono
perfette, come oggi, più sto in mare meglio è.
Il
mare è piatto e blu. L’orizzonte si staglia netto e io sorrido così fissa che
se fossi in moto avrei i denti pieni di moscerini.
“Omonero,
guarda! In acqua è pieno di galline!”
“Non
sono galline.”
Arriviamo
al punto di ormeggio: Cristo degli Abissi. Evabbè. Ma questa volta, ci spiega
Primo Maestro durante il briefing, entriamo nella grotta.
Nella
grotta? E io, che nella vita terricola sono allergica ad ogni regola ma in
acqua divento ligia, diligente, rigorosa (cacasotto?), mi domando: ma ci
possiamo andare, noi, nella grotta?
Decido
che mi fido.
Mentre
ci vestiamo, l’Omonero:
“Guarda!
Sulla parete c’è una capra!”
“Ma
piant… uh cazzo: è vero!”
Se ne sta lì, immobile, sulla parete perfettamente
verticale. Mi viene da chiedermi se abbia le ventose sotto gli zoccoli.
Tredueuno
giù!
Oh,
finalmente non c’è nebbia.
Nella
grotta si entra due alla volta. Io e l’Omonero abbiamo l’onore di entrare per
primi. Scivolo dentro, la torcia stretta nella destra. Mi raddrizzo, resto
ferma a guardarmi intorno. Rompo le palle a qualche pescetto, ma non c’è molto
da vedere. Però è la mia prima grotta. E qui, sospesa nel gorgoglio del mio
respiro, mi sento in pace.
Ma è il turno di quelli dopo, bisogna uscire. Uff. Appena fuori, ci sorprende lo spettacolo di una bellissima medusa. Spose di mare, si chiamano in farsi. Che meraviglia poter osservare la loro danza senza fuggire terrorizzati.
Proseguiamo lungo la parete. Un pescione rilascia una nube lattiginosa. Ma che fa? Poi ce lo chiedo agli amichetti del forum. Anzi forse è meglio di no.
Esploriamo meticolosi, ficcando il naso e le torce nei pertugi e troviamo:
- ricci con i capelli lunghi e ricci brizzolati;
- corallo rosso;
- un’aragostina neonata;
- stelle intere e stelle monche;
- due nudibranchi blu che… ups!
Faccio
all’Omonero il tipico segnale subacqueo che significa “questi trombano!”
Lui
risponde “Eh!”
Togliamo
il disturbo.
Dietro
front tra nuvole di castagnole piccole, ma non più blu, salpe e saraghi.
Un
saluto al Cristo faccia a faccia, si risale.
In
sosta sono un po’ a disagio.
Mi
arrampico sul gommone, mi libero di ogni zavorra e impiccio e mi siedo. Caldo
maiale.
In
più…Mmm.
“Ci
siamo tutti?” urla il barcarolo.
“No,
ne manca uno.
“E
dov’è?”
“Dieci
minuti di deco”.
Non
dico niente. Semplicemente, faccio due conti.
Dieci
minuti. Più cinquanta di navigazione.
Non
se ne parla.
Mi
alzo. Senza esitazione, mi lancio in acqua e...
E
sì, ‘fanculo!
4 commenti:
Ehehehehehehe! :D
Valentina
www.peekabook.it
Bambina filosofica o.... capretta pisciona?
SGRUNT!
<3 <3 <3
Posta un commento