lunedì 17 ottobre 2011

Punta della Targhetta


E' sabato mattina. Suona la sveglia, salto dal letto, guardo fuori: cielo limpidissimo. Ma c'è vento. Consulto il bollettino: mare MOSSO.  Vaccaboia. Controllo il telefono: nessun messaggio.
Mentre addento una fetta biscottata, chiedo all'Uomo Nero:"Che si fa?"
"Chiamiamo per sicurezza.Così, alla peggio, ce ne torniamo a letto".

"Pronto? Allora? Si va?"
"Si, tutto confermato: il mare è mosso al largo, ma sottocosta si sta abbastanza bene. Ci vediamo dopo".

Una scarica di adrenalina mi fa capire che avevo dato per scontato che non se ne sarebbe fatto nulla.
Dai dai! Pronti, via. Siamo, come al solito, i primi ad arrivare.

L'aria frizza, il sole è tiepido. Con la muta infilata a metà e il resto dell'attrezzatura sulle spalle, ci avviamo caracollando verso il porticciolo. 
Che casino! Un gommone in arrivo e due in partenza, una trentina di subbi ha letteralmente invaso la minuscola piazzetta.
Qualcuno si dà arie da supereroe.
Due signore, fino a quel momento sedute alle due estremità di una panchina, intimorite dall'assedio si avvicinano e cominciano a scambiare due parole.
"Buongiorno signora!"
"Buongiorno. Da dove viene?"
"Io sono rumena. Anche lei?"
"No, io sono calabrese. Vive qui?"
"No, vivo a Milano"
"Ah, ecco perchè parla così bene l'italiano" 
La ciurma è finalmente al completo, si sale sul gommone. Siamo la metà di mille. Partiamo veloci, in meno di mezz'ora arriviamo a destinazione: Punta della Targhetta.
Scendono con noi altri quattro open. Io e l'Uomo Nero chiudiamo la fila. Dopo un paio di pinnate in testa, decidiamo di rallentare e distanziare il groviglio di qualche metro. Ora va meglio!
In acqua si sta benissimo e la visibilità, di nuovo, è eccezionale.
Osservo ogni fessura della parete e mi trovo faccia a faccia con una murena.
Che buffa, pare una vecchietta alla finestra!!! "Finalmente, mancavi all'appello!"
Il mare ha deciso di farmi un regalo ad ogni immersione, uno alla volta. 

Un grosso dentice d'argento sfila al nostro fianco, tantissime cernie, una stella marina che grandi così non ne ho viste mai e castagnole e saraghi e ricci, quelli salepepe, e parazoanthus e...

Ma stavolta è il blu che mi attrae, mi ipnotizza, mi chiama.
Siamo sulla via del ritorno, la parete a destra, tutti bravi in fila per due come a scuola.
Lancio un'occhiata a sinistra.
E' più forte di me.
E mi allontano dalla parete, appena qualche metro, voglio nuotare nel blu. Un banco fitto di nonsoche mi riempie gli occhi di bagliori...

L'Uomo Nero mi richiama all'ordine, è ora di risalire.
Durante la sosta ci fotografano. Oh! La nostra prima foto subba!  


Il gommone riparte, il mare è più agitato ora e la spuma delle creste punteggia di bianco il blu intenso.
L'Uomo Nero offre la faccia al vento, un'espressione da gattone soddisfatto; apre un occhio: "Senti com'è buona l'aria?"
Annuisco, sorrido e penso: "Si. Profuma di neoprene." 





Nessun commento: