venerdì 21 agosto 2009

Gnuiorc Gnuiorc - parte seconda

L'hotel Marrakesh, arredato in pseudo stile marocchino, è carino e pulito. 
La tizia alla reception è fredda, ma gentile. Documenti, carta di credito, stanza 736. 
Saliamo (a piedi, l'ascensore non c'è) al terzo piano, la stanza è poco più grande del letto e la finestra si apre sul muro dell'edificio di fianco. 
Pazienza, non abbiamo intenzione di passarci molto tempo. Doccia e cambio d'abiti, siamo di nuovo fuori. 
Sotto l'albergo c'è uno Starbucks, entriamo per un caffè. Espresso (seh, come no...), Café Au Lait, Cappuccino, Iced Brewed Coffee, Iced Coffee with Milk, Caramel Macchiato, Cinnamon Dolce Latte, Espresso Truffle... Aiuto. Ordiniamo un espresso e un cappuccino, ci ritroviamo con due beveroni da mezzo litro in bicchiere di polistirolo con tappo e pertugio ciucciabevanda. Mortacci loro, è piombo fuso! Mi ustiono, grazie al pertugio, labbra e lingua e solo per miracolo non mi verso tutto addosso. Bak bocca d'amianto beve un po' di lava, quanto basta per aggiungere del latte freddo, mandar giù tutto e ripartire. Mappa nella mano destra, lonely planet nella sinistra, ci ributtiamo in metropolitana. Sporca, fatiscente, piena di rumenta. Non c'è una scala mobile. Se è un modo per mantenere i gnuiorchesi in forma, non funziona: mai visto culi così grandi. Come dice Bak, la caricatura degli obesi. E un numero impressionante di gambe ingessate. Teorizziamo che sia la moda del momento. Times Square, si cambia treno. Linea Q, 8 st B'way - Lafayette St. Siamo a Soho...



giovedì 20 agosto 2009

Gnuiorc gnuiorc - parte 1


E va bene. L'avete voluto, ora vi racconto la mia Gnuiorc.
Impatto puro shock. Il pullman della compagnia Fung Wah ci catapulta a Chinatown; ancora prima di capire che siamo a terra vediamo le nostre valigie abbandonate sul marciapiede, mentre ci investe un alito bollente e puzzolente di pesce secco. 
Chiediamo informazioni per la subway, ci mandano fuori strada. Trasciniamo trolley e piedi fino a Little Italy; finalmente, la metropolitana, fermata Canal Street. E' l'inferno, infuocato e fetido. Dobbiamo fare il biglietto. Alla macchinetta, ci mettiamo in fila senza avere idea di come funzioni. Ma quando è il nostro turno, un'ondata di impazienza muta ci investe, non possiamo che comprare il primo biglietto che capita. Ovviamente, quello sbagliato. Non capiamo niente, chiediamo aiuto all'omino nella gabbia che non alza gli occhi, non dice una parola, ma ci consegna la mappa della subway. Ah, ok. Sudando e respirando con le branchie, barcolliamo verso il nostro girone. Arriva il treno e la temperatura salta dai 50 ai 15 gradi. 
A Gnuiorc il benessere è bandito e mentre il sudore gelido ci fa battere i denti, realizziamo che il treno salta alcune fermate. 
IO NO CAPIRE.
Scendiamo, risaliamo su un altro treno, ci guardiamo intorno smarriti finchè arriva l'illuminazione: ci sono due tipi di treno, il locale e l'espresso. Come il regionale e l'intercity. Linea 1, treno locale, fermata 103 Sreet - Brodway. 
Davanti all'albergo, in mezzo alla strada, un nero, la bibbia in mano e gli occhi al cielo, ringrazia Dio in loop. Lo guardiamo sbigottiti, senza sapere che è solo il primo fuordimelone di una lunga serie...